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Chi Siamo
L'Associazione di Promozione Sociale "CasaPound" è una associazione regolarmente costituita e riconosciuta. E qui finisce la parte burocratica...
E comincia la lotta
Perché il simbolo di CASAPOUND è la tartaruga?
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Vari e articolati sono i perché di questa scelta.
Cerchiamo di andare per gradi.
La tartaruga è l’animale per eccellenza che rappresenta la longevità quindi è un augurio.
La tartaruga è uno dei pochissimi esseri viventi che ha la fortuna di aver con sé la casa quindi per noi rappresenta al meglio la nostra lotta principale ovvero il diritto alla proprietà della casa e il mutuo sociale.
La tartaruga è, secondo la cultura orientale, l’animale che porta sulla sua schiena la conoscenza del mondo quindi è di buon auspicio per una comunità che vuole identificare nella cultura le proprie radici.
La tartaruga è anche chiamata tortuga o testudo.
In entrambi i casi ci ricorda situazioni insite nella nostra cultura.
Nella Tortuga, gli ultimi uomini liberi del mare nascondevano i propri tesori, nella formazione romana chiamata appunto Testudo l’esercito di Roma dimostrò la sua grandezza conquistando il mondo allora conosciuto, dimostrando che la forza quando scaturita da un ordine verticale e da un principio gerarchico è destinata a dominare le barbarie, anche se in numero inferiore.
La nostra tartaruga è però una tartaruga stilizzata.
Perché ha una base ottagonale?
“L’otto, primo cubo di un numero pari e doppio del primo quadrato, bene esprime la potenza di Dio” (Plutarco) Castel del Monte, voluto da Federico II, è universalmente noto per la forma ottagonale, unica nel suo genere, che si ripete praticamente ovunque, dalla pianta dell’edificio alle singole componenti, in particolare le torri, il cortile, il numero delle stanze per piano.
Il simbolismo dell’ottagono è suscettibile di molteplici interpretazioni: in linea di massima il numero 8 richiama l’infinito, e se ci si fa caso ancora oggi in fisica e matematica si fa uso della cifra 8 distesa in orizzontale per indicare l’infinito, quindi ciò che non è soggetto a misurazione in quanto sfugge alla comprensione razionale.
E’ possibile quindi che il castello sia la “messa a terra” del Cosmo, così come altri grandi monumenti dell’antichità (dalle Piramidi a taluni templi) richiamavano la posizione di determinate stelle.
Quindi se il castello riproduce il Cosmo (inteso come Ordine divino, esattamente scandito da un ritmo – Otto sono i passaggi che scandiscono l’Anno solare in stagioni, inquadrati dagli assi dei Solstizi e degli Equinozi e delle Feste dei Fuochi, e il Ritmo dell’Anno si rinnova eternamente nel transito per le otto stazioni -), è evidente tra l’altro come sia improbabile che la sua funzione principale fosse di carattere profano.
Se si accetta questa tesi (che ben si sposa con quella che vede nell’8 la cifra della mediazione tra cielo -cerchio- e terra -quadrato, quindi 4- ergo della resurrezione, come indicato anche dalla forma classica ottagonale del battistero cristiano), Castel del Monte è da considerarsi un glifo del Cosmo, anzi è esso stesso un microcosmo così come l’organismo umano (vedi l’homo ad circulum di Leonardo, o l’uomo vitruviano): di conseguenza esso è un templum, un laboratorio in cui, per mezzo di un’Opera paziente e costante, ciò che è in basso si slancia verso l’Alto.
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Perchè questo precedente illustre?
Perchè scomodare uno degli ultimi Cesari?
Perchè abbiamo la “presunzione” di considerarci unità imperiali.
Perchè la nostra è una visione del mondo spirituale, e il singolo si realizza (anche spiritualmente) solo nella comunità, che è il suo tempio, il laboratorio in cui si sviluppano le sue capacità naturali.
Perchè lo stesso numero -l’8- compare anche sopra il guscio della nostra tartaruga.
4 frecce bianche e 4 nere infatti partendo dall’esterno convergono in un centro che è simbolo dell’Asse, quel medesimo asse che è al centro del fascio di verghe.
Questo simbolismo è molto forte, proprio perché rappresenta l’unità e l’ordine.
Il simbolo del kaos infatti è rappresentato da varie frecce che da un centro partono in tutte le direzioni, disperdendosi.
L’esatto opposto, insomma.
Questo è il nostro simbolo e questo nostro simbolo rappresenta la comunità tutta, composta da unità imperiali che non si possono fermare perchè dotate di una corazza dura come quella della tartaruga, animale lento ma inesorabile, una corazza resistente come gli scudi disposti a testudo (che altro non è se non il nostro simbolo in chiave dinamica e marziale), una corazza che è Idea, visione del mondo, la nostra visione del mondo.
La tartaruga stilizzata di Casapound è un simbolo nuovo quindi, sviluppato e progettato su basi ben più antiche per un nuovo secolo di lotte, vittorie, opere e conquiste.
CasaPound Italia nasce nei sogni, nei progetti e nella volontà di un gruppo di giovani provenienti dalle più disparate esperienze politiche e umane, che verso la seconda metà degli anni ’90 comincia ad animare le serate al Cutty Sark di Roma, storico pub dei più belli, liberi e ribelli della capitale.
La prima concreta sfida al mondo dell’uguale è Zetazeroalfa: la band, nata nel 1997, comincia a mettere in musica la lucida follia della ciurma del Cutty Sark. Il gruppo funge da addensatore d’anime, il clan si ingrandisce e si cementa.
In netta controtendenza rispetto alle sclerosi veterodestrorse, si comincia a concepire il fermento artistico e giovanile come pietra angolare e non come pericolosa effervescenza da contenere.
Dall’arte all’azione il passo è breve: il 12 luglio 2002, in via Tiberina 801, viene occupato uno stabile abbandonato che diventa così Casa Montag, prima di una lunga serie di Occupazioni Non Conformi (Onc).
Lo stereotipo reazionario che vuole l’occupazione di edifici disabitati come pratica esclusiva della sinistra è pugnalato a morte. Casa Montag – successivamente abbandonato dal gruppo iniziale e rilevato da altre compagini politiche – diviene un avamposto di cultura, musica, socialità.
Il che implica un ulteriore salto di qualità politico.
Il 26 dicembre 2003 viene infatti occupato lo stabile di via Napoleone III numero 8, subito adibito ad Occupazione a Scopo Abitativo (Osa) e battezzato con il nome del poeta che cantò la bellezza e sfidò l’usura: Ezra Pound. CasaPound diviene quindi un tetto stabile per molte famiglie in emergenza abitativa, nonché il cuore pulsante della Roma che non si arrende al conformismo politico e culturale veltroniano.
Intorno alla casa madre sorgono altre “mine sociali” disseminate per la capitale: Casa d’Italia Parioli, Casa d’Italia Boccea, Casa d’Italia Torrino mentre il movimento si fa notare per proposte innovative come il Mutuo Sociale, che i romani imparano a conoscere grazie ad azioni shock messe in atto dai ragazzi delle occupazioni.
Si susseguono le conferenze, le proteste, le proposte.
E se le tre Case d’Italia vengono sgomberate con squisita umanità da giunte sempre attente alle problematiche sociali della città, qualche anno dopo sorgono Area 19 e il Circolo futurista di Casal Bertone, due palestre culturali per pensieri d’avanguardia tuttora attive.
L’accoppiata padroni del cemento/reazionari rossi reagisce al fenomeno con stupore misto a disperazione, prima, e con rabbia mista a livore, poi. Fatto sta che il Cutty Sark viene semidevastato da una bomba piazzata da anonimi davanti al locale.
La risposta della ciurma è priva di ambiguità: sempre più politica, sempre più cultura, sempre più solidarietà. Da qui l’idea di confrontarsi con un piano più strettamente politico ed elettorale, con la candidatura di Germano Buccolini alle regionali del Lazio nelle file di Francesco Storace e il successivo esperimento partitico che vede CasaPound entrare nella Fiamma Tricolore.
Qui il movimento si consolida ulteriormente, tanto da impensierire, all’interno del partito, i marinettiani custodi di Paralisi e Podagra.
Nel 2008 CasaPound esce dalla Fiamma e dà vita a CasaPound Italia, proiezione a livello nazionale dell’esperienza romana. Il resto è storia recente: oltre ventimina tesserati, un centinaio di sedi su tutto il territorio nazionale.
E questo è solo l’inizio. Una terribile bellezza è nata…
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