CasaPound: “Inaccettabile rivolta al centro di accoglienza di Udine e successiva fuga, rischio epidemiologico alto”
Udine, 3 agosto - “Insostenibile e inaccettabile la situazione che si è venuta a creare stamane a Udine presso l'ex caserma Caverzerani, oggi adibita a centro di accoglienza. I 500 richiedenti asilo, isolati nella struttura per motivi sanitari legati all'emergenza Covid-19, hanno messo in atto una protesta tutt'altro che pacifica appiccando un incendio all'ingresso della stessa e chiedendo di poter circolare liberamente sul territorio”. Così dichiara in una nota Nicola Di Bortolo, responsabile regionale di CasaPound Italia.
."È evidente - prosegue Di Bortolo - come il senso di gratitudine sia qualcosa di totalmente estraneo a queste persone. Come Italiani abbiamo affrontato la quarantena e le restrizioni di libertà dovute all'emergenza sanitaria, abbiamo pagato un prezzo altissimo in termini economici con moltissime attività fallite, milioni di disoccupati e cassaintegrati. Di contro questi finti profughi arrivati da pochi giorni, serviti e riveriti con vitto alloggio e cure mediche, pretendono di poter entrare e uscire dalla struttura a loro piacimento".
“Anziché sedare la rivolta - continua il responsabile di CPI - le forze dell'ordine si sono limitate a tentare d'impedire che questi ingrati ospiti si dileguassero per le vie della città, senza per altro riuscirci appieno considerando il fatto che alcuni sono comunque riusciti a evadere. Nonostante l'Italia intera si trovi a pochi passi dal collasso economico, sul fronte dell'immigrazione abbiamo fatto sempre e comunque ben oltre il dovuto. Se questi soggetti pensano di poter fare scoppiare una bomba epidemiologica e sociale si sbagliano. Non gli stanno bene le regole imposte? Allora che siano immediatamente respinti fuori dai confini nazionali”.
“Come CasaPound - prosegue di Bortolo - ci siamo mossi la sera precedente con un’azione volta a denunciare questa situazione ormai insostenibile e già la mattina ecco scattare la rivolta nel centro di accoglienza. Altra prova del fatto che il movimento della tartaruga frecciata ci vede lungo e ci vede giusto."
Aspre critiche all'iniziativa sono giunte dal Partito Democratico al quale Nicola Di Bortolo così replica: "È evidente che abbiamo toccato un nervo scoperto di chi vorrebbe che l'Italia effettivamente diventasse il nuovo Pakistan o il nuovo Afghanistan. Ovviamente se questi cartelli andranno rimossi potranno provvedere direttamente il segretario del PD Shaurli e la consigliera Da Giau visto che sicuramente non hanno di meglio da fare. È evidente infatti che il loro partito è complice ormai da molti anni di questa invasione che presto o tardi diventerà una bomba sociale. L'augurio che rivolgiamo loro è quello di avere molto più tempo libero dopo le prossime elezioni così forse la smetteranno di nuocere all'Italia"
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