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Quale futuro per la sanità cormonese e isontina?

CasaPound chiede spiegazioni a Riccardi riguardo l’ambulatorio e la situazione delle guardia medica a Cormons .



“Siamo intervenuti questa mattina a Cormons con uno striscione - Guardia medica, siamo ancora senza risposte - per chiedere a gran voce all’assessore Riccardi come intenda muoversi per le problematiche riguardanti la sanità della cittadina cormonese” esordisce Gabriel Porta, responsabile provinciale di CasaPound Italia. “Già otto mesi fa i ragazzi della lista civica SiAmo Cormòns avevano denunciato le falle della sanità a Cormons, tra cui emblematica la chiusura al pubblico dell’ambulatorio, del quale ancora oggi non si vede una riapertura all’orizzonte” spiega Porta. “Ciò che preoccupa è la mancanza tutt’oggi degli accordi tra la Regione e l’azienda sanitaria per la riapertura al pubblico dell’ambulatorio” spiega il responsabile di CasaPound. “Un disservizio questo che non solo grava sull’operato della guardia medica, ma tocca oltre che la cittadinanza cormonese - continua Porta - tutti i paesi limitrofi, i quali non potendosi recare di persona in ambulatorio debbono “accontentarsi” di un consulto telefonico o della visita a domicilio”

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“ Le problematiche di un sistema sanitario del genere sono molteplici e chiare: un affollamento del pronto soccorso di Gorizia con casi medici da codice bianco e con conseguenti allungamento dei tempi d’attesa sia in PS che per le visite a domicilio ”

“Oltre ai disservizi nei confronti dei cittadini, si aggiungono mancanze dal punto di vista contrattuale e lavorativo per le guardie mediche; le loro richieste, dal nostro punto di vista infatti, sono sacrosante. Reintegro dell’indennità di rischio a quota fissa per lavoro usurante notturno e rischio lavorativo, normazione regionale e rinforzo delle attività ambulatoriali dei "Medici di Continuità Assistenziale"(MCA), attivazione dell'istituto contrattuale della reperibilità, riattivazione del corso MET (medici d’emergenza territoriale) e utilizzo dei CAP dove presenti ed integrazione dei MCA sia nei CAP stessi che nelle “Aggregazioni Funzionali Territoriali”, oltre all’impiego di guardie mediche in ambulatori per codici bianchi sono tutte soluzioni validissime che risolverebbero il problema in tempi brevi” spiega Porta. “Per questi motivi quindi ci aggreghiamo in questa battaglia - conclude Porta - alla civica SiAmo Cormòns, per provare a svegliare dal torpore la Regione in favore di un miglioramento della nostra sanità, rovinata da tutti coloro che si sono susseguiti negli ultimi 15 anni al governo regionale, dal Partito Democratico a Forza Italia. La salute non è, e non può essere considerato, un bene commerciale”.

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